Una locomotiva d'epoca
BUCAREST (23 aprile) - In Romania arriva il Dracula Express, il primo treno turistico d'epoca del Paese. Il treno, che collegherà Brasov a Zarnesti, per una distanza di 30 km, è stato inagurato lunedì e - riferisce l'agenzia Rompres - ha tre carrozze con 85 posti ciascuna, tirate da due locomotive a vapore, fabbricate rispettivamente nel 1922 in Germania e nel 1934 dall'allora azienda romena Malaxa.
Le carrozze sono una del 1934, costruita per re Carlo II di Romania dall'azienda Astra di Arad, come salone per i viaggi regali. La seconda fu fabbricata a Milano nel 1924, mentre la terza fece parte del treno Orient Express che collegava Parigi-Bucarest nel periodo interbellico.
Il Consiglio provinciale di Brasov ha restaurato le carrozze e le locomotive, rispettando l'aspetto iniziale. Fino a fine giugno i turisti potranno viaggiare gratis il sabato e la domenica e dai primi di luglio il treno sarà inserito nel circuito commerciale.
fonte:http://www.ilmessaggero.it/
Tutto il mondo è paese
SI E' CORSA VIVICITTA' IN ROMANIA: SPORT E DIALOGO PER AFFERMARE LA CONVIVENZA CIVILE E PACIFICA
Vivicittà, la corsa dell'Uisp messaggera di pace e amicizia in Italia e nel mondo, questa mattina si è corsa nelle strade di Bucarest. Circa mille i partecipanti impegnati in un percorso di 4 km, da coprire una o più volte sino ai classici 12 km.
"Dai cittadini rumeni viene un appello di amicizia e di convivenza verso l'Italia – ha detto Filippo Fossati, alla partenza di Vivicittà a Bucarest, da piazza De Goulle – un appello forte che Vivicittà raccoglie e amplifica, soprattutto in queste ore in cui siamo turbati dalla notizia dell'episodio di violenza a Roma. Possiamo testimoniare che la popolazione rumena è la prima a condannare crimini come questo. Molte famiglie hanno loro componenti che lavorano onestamente in Italia e soffrono le generalizzazioni che, nel giudizio negativo, coinvolgono l'intera popolazione rumena. Anzi, la Romania e Bucarest che vediamo con i nostri occhi sono realtà che si stanno sviluppando ed è incominciato anche qui un flusso di immigrazione, soprattutto dall'estremo oriente. Quindi iproblemi di convivenza sono noti anche tra la gente di qui. Inoltre in Romania molti imprenditori italiani hanno trovato una seconda patria e molta accoglienza, avviando con successo attività industriali".
"L'Uisp con Vivicittà ha riaffermato che lo sport può essere un veicolo di dialogo, contro le discriminazioni e la violenza – conclude Fossati – era la prima volta che a Bucarest si correva una corsa di atletica aperta a tutti: al via c'erano intere famiglie, scolaresche e persone di tutte le età. La corsa è stata aperta dallo striscione che era al via della prova romana di Vivicittà, due domeniche fa al Circo Massimo: dialogo e integrazione".
L'olimpionico Daniele Masala ha guidato il plotoncino italiano che ha corso questa mattina Vivicittà a Bucarest: "Fare sport, uno al fianco dell'altro, significa conoscersi e vincere i pregiudizi.. E quindi comprendersi di più, affrontare insieme i problemi e dialogare. Questo è il messaggio di Vivicittà e dello sportpertutti".
Alla partenza erano presenti anche i diplomatici dell'Ambasciata italiana a Bucarest, con il consigliere Luigi Estero, rappresentanti del Ministero dello sport e della Federazione di atletica leggera rumena e gli olimpionici di pugilato Simon Gheorghe e Ilie Dragomir.
I partecipanti erano divisi in quattro categorie, secondo le età. Questi ivincitori di Vivicittà a Bucarest tra gli uomini e le donne:
- cat. 11-14 anni: Diana Pascu e Adrian Anghel;
-cat. 15-19 anni: Iulia Militaru e Ionut Purea;
- cat. 25-35 anni: Ani Alupului e Liviu Radulescu;
- cat. Over 35: Hiroko Osawa e Stefan Oprina.
fonte: http://www.culturalnews.it/
"Dai cittadini rumeni viene un appello di amicizia e di convivenza verso l'Italia – ha detto Filippo Fossati, alla partenza di Vivicittà a Bucarest, da piazza De Goulle – un appello forte che Vivicittà raccoglie e amplifica, soprattutto in queste ore in cui siamo turbati dalla notizia dell'episodio di violenza a Roma. Possiamo testimoniare che la popolazione rumena è la prima a condannare crimini come questo. Molte famiglie hanno loro componenti che lavorano onestamente in Italia e soffrono le generalizzazioni che, nel giudizio negativo, coinvolgono l'intera popolazione rumena. Anzi, la Romania e Bucarest che vediamo con i nostri occhi sono realtà che si stanno sviluppando ed è incominciato anche qui un flusso di immigrazione, soprattutto dall'estremo oriente. Quindi iproblemi di convivenza sono noti anche tra la gente di qui. Inoltre in Romania molti imprenditori italiani hanno trovato una seconda patria e molta accoglienza, avviando con successo attività industriali".
"L'Uisp con Vivicittà ha riaffermato che lo sport può essere un veicolo di dialogo, contro le discriminazioni e la violenza – conclude Fossati – era la prima volta che a Bucarest si correva una corsa di atletica aperta a tutti: al via c'erano intere famiglie, scolaresche e persone di tutte le età. La corsa è stata aperta dallo striscione che era al via della prova romana di Vivicittà, due domeniche fa al Circo Massimo: dialogo e integrazione".
L'olimpionico Daniele Masala ha guidato il plotoncino italiano che ha corso questa mattina Vivicittà a Bucarest: "Fare sport, uno al fianco dell'altro, significa conoscersi e vincere i pregiudizi.. E quindi comprendersi di più, affrontare insieme i problemi e dialogare. Questo è il messaggio di Vivicittà e dello sportpertutti".
Alla partenza erano presenti anche i diplomatici dell'Ambasciata italiana a Bucarest, con il consigliere Luigi Estero, rappresentanti del Ministero dello sport e della Federazione di atletica leggera rumena e gli olimpionici di pugilato Simon Gheorghe e Ilie Dragomir.
I partecipanti erano divisi in quattro categorie, secondo le età. Questi ivincitori di Vivicittà a Bucarest tra gli uomini e le donne:
- cat. 11-14 anni: Diana Pascu e Adrian Anghel;
-cat. 15-19 anni: Iulia Militaru e Ionut Purea;
- cat. 25-35 anni: Ani Alupului e Liviu Radulescu;
- cat. Over 35: Hiroko Osawa e Stefan Oprina.
fonte: http://www.culturalnews.it/
Romania: cresce il numero delle PMI
Il numero delle PMI create nel 2007 è in crescita, nonostante la chiusura nello stesso periodo di numerose aziende. Ovidiu Nicolescu, presidente del Consiglio Nazionale delle Piccole e Medie Imprese private della Romania (CNIPMMR), ha dichiarato che rispetto al 2006 vi è stato un incremento nel numero di PMI del 5 per cento, informa l´ICE.
´´L´entrata della Romania nella Comunità Europea, pur avendo generato una crisi in molte PMI che sono state costrette al fallimento, ha favorito nello stesso tempo la nascita di numerose altre aziende. Pertanto non sono state rispettate le stime
pessimistiche secondo le quali l´adesione della Romania all´Unione Europea avrebbe avuto effetti dannosi sull´attività delle PMI romene, costringendo la metà di esse alla chiusura´´, ha precisato il rappresentante del CNIPMMR.
Secondo Nicolescu, l´adesione della Romania all´UE ha anzi favorito lo sviluppo di attività economiche in ambito locale, con relativa crescita degli investimenti. I settori che hanno registrato una crescita maggiore sono: industria IT, costruzioni, servizi, mezzi di trasporto e auto. Al contrario, si registra una diminuzione significativa nei settori più tradizionali, in particolare nell´industria tessile.
Fonte: Marcello Berlich - by ICE.GOV.IT
fonte
http://www.portalino.it/
´´L´entrata della Romania nella Comunità Europea, pur avendo generato una crisi in molte PMI che sono state costrette al fallimento, ha favorito nello stesso tempo la nascita di numerose altre aziende. Pertanto non sono state rispettate le stime
pessimistiche secondo le quali l´adesione della Romania all´Unione Europea avrebbe avuto effetti dannosi sull´attività delle PMI romene, costringendo la metà di esse alla chiusura´´, ha precisato il rappresentante del CNIPMMR.
Secondo Nicolescu, l´adesione della Romania all´UE ha anzi favorito lo sviluppo di attività economiche in ambito locale, con relativa crescita degli investimenti. I settori che hanno registrato una crescita maggiore sono: industria IT, costruzioni, servizi, mezzi di trasporto e auto. Al contrario, si registra una diminuzione significativa nei settori più tradizionali, in particolare nell´industria tessile.
Fonte: Marcello Berlich - by ICE.GOV.IT
fonte
http://www.portalino.it/
VIGILANTE SPARA DURANTE TENTATIVO FURTO, UN MORTO NEL BARESE
VIGILANTE SPARA DURANTE TENTATIVO FURTO, UN MORTO NEL BARESE
E' stato identificato l'uomo ucciso la scorsa notte a Bitonto da una guardia giurata durante un tentativo di furto. E' Sebastian Belea, di 31 anni, di Craiova, in Romania. A quanto si e' appreso, l'uomo aveva precedenti penali per reati contro il patrimonio. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, avrebbe agito insieme con altre due persone che sono riuscite a fuggire. E' probabile che i tre, disarmati, stessero tentando di rubare gasolio dalle riserve della azienda municipalizzata del servizio di raccolta di rifiuti urbani Asv di Bitonto quando sono stati sorpresi dalle guardie giurate dalla Vigile notturna che hanno notato macchie di gasolio per terra e alcune ombre che si muovevano entro il recinto. Secondo la ricostruzione dell'accaduto fatta dalla polizia, le guardie hanno tentato di bloccare i tre, una di loro ha sparato alcuni colpi a scopo intimidatorio, ci sarebbe stata anche una colluttazione e, non si sa se nel corso di questa, o successivamente, mentre i tre tentavano di fuggire, e' stato sparato il colpo che ha ucciso Belea. La guardia giurata che ha sparato e' indagata per omicidio colposo. La polizia ha sequestrato a poca distanza un furgone con targa tedesca che sarebbe stato usato per trasportare la merce rubata. I due presunti complici sono fuggiti a bordo di una vettura che era parcheggiata all'esterno dell'azienda.
fonte:http://www.ansa.it/opencms/
E' stato identificato l'uomo ucciso la scorsa notte a Bitonto da una guardia giurata durante un tentativo di furto. E' Sebastian Belea, di 31 anni, di Craiova, in Romania. A quanto si e' appreso, l'uomo aveva precedenti penali per reati contro il patrimonio. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, avrebbe agito insieme con altre due persone che sono riuscite a fuggire. E' probabile che i tre, disarmati, stessero tentando di rubare gasolio dalle riserve della azienda municipalizzata del servizio di raccolta di rifiuti urbani Asv di Bitonto quando sono stati sorpresi dalle guardie giurate dalla Vigile notturna che hanno notato macchie di gasolio per terra e alcune ombre che si muovevano entro il recinto. Secondo la ricostruzione dell'accaduto fatta dalla polizia, le guardie hanno tentato di bloccare i tre, una di loro ha sparato alcuni colpi a scopo intimidatorio, ci sarebbe stata anche una colluttazione e, non si sa se nel corso di questa, o successivamente, mentre i tre tentavano di fuggire, e' stato sparato il colpo che ha ucciso Belea. La guardia giurata che ha sparato e' indagata per omicidio colposo. La polizia ha sequestrato a poca distanza un furgone con targa tedesca che sarebbe stato usato per trasportare la merce rubata. I due presunti complici sono fuggiti a bordo di una vettura che era parcheggiata all'esterno dell'azienda.
fonte:http://www.ansa.it/opencms/
La Romania rivuole la sua forza lavoro
Tanti i posti vacanti, a Roma gli imprenditori romeni illustreranno ai propri concittadini emigrati in Italia offerte, salari e bonus attrattivi
Roma – 13 febbraio 2008 - E’ già noto l’aumento dell’offerta di lavoro in determinati settori che negli ultimi tempi ha riguardato i Paesi di recente adesione all’Ue. Da nazioni ad alto tasso di emigrazione stanno diventando a loro volta mete migratorie di cittadini extracomunitari in cerca di lavoro. La Romania è un esempio di questo fenomeno. E per questo ha deciso di richiamare i propri cittadini a casa.
Il 23 febbraio a Roma ci sarà una borsa dei posti di lavoro disponibili in Romania per i cittadini romeni attualmente in Italia. L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra l’Ambasciata romena e il Comune di Roma, si svolgerà dalle 10 alle 15, presso il Centro cittadino per le migrazioni, l’asilo e l’integrazione sociale, in via Assisi, 41 (primo piano).
L’incontro darà possibilità ai datori di lavoro romeni di presentare le offerte di lavoro ai loro concittadini emigrati qui. E’ già stato anticipato che ci sono oltre mille posti vacanti nel campo dell’edilizia. Ma durante l’evento verranno illustrati anche i pacchetti salariali e i bonus attrattivi che saranno offerti.
Allo stesso tempo, i rappresentanti del Ministero di lavoro, della famiglia e delle pari opportunità (MLFPO) e dell’Agenzia nazionale per l’occupazione della forza lavoro della Romania daranno informazioni utili sul tema in base ai dati dell’Agenzia. Verranno descritte le modalità di trovare un posto di lavoro attraverso la rete EURES e di avviare un’attività imprenditoriale in Romania. Infine si discuterà anche dei diritti e dei doveri dei cittadini romeni in Italia.
Le persone interessate ad ottenere maggiori informazioni si possono rivolgere direttamente a Mirela Diaconescu, addetto affari sociali e lavori dell’Ambasciata romena a Roma, al numero (0039) 06.80.68.77.77 (interno 121), oppure alla Direzione Management e Mobilità Forza di Lavoro, del MLFPO, al numero 0040-21-312.86.88
fonte:http://www.stranieriinitalia.it/
Roma – 13 febbraio 2008 - E’ già noto l’aumento dell’offerta di lavoro in determinati settori che negli ultimi tempi ha riguardato i Paesi di recente adesione all’Ue. Da nazioni ad alto tasso di emigrazione stanno diventando a loro volta mete migratorie di cittadini extracomunitari in cerca di lavoro. La Romania è un esempio di questo fenomeno. E per questo ha deciso di richiamare i propri cittadini a casa.
Il 23 febbraio a Roma ci sarà una borsa dei posti di lavoro disponibili in Romania per i cittadini romeni attualmente in Italia. L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra l’Ambasciata romena e il Comune di Roma, si svolgerà dalle 10 alle 15, presso il Centro cittadino per le migrazioni, l’asilo e l’integrazione sociale, in via Assisi, 41 (primo piano).
L’incontro darà possibilità ai datori di lavoro romeni di presentare le offerte di lavoro ai loro concittadini emigrati qui. E’ già stato anticipato che ci sono oltre mille posti vacanti nel campo dell’edilizia. Ma durante l’evento verranno illustrati anche i pacchetti salariali e i bonus attrattivi che saranno offerti.
Allo stesso tempo, i rappresentanti del Ministero di lavoro, della famiglia e delle pari opportunità (MLFPO) e dell’Agenzia nazionale per l’occupazione della forza lavoro della Romania daranno informazioni utili sul tema in base ai dati dell’Agenzia. Verranno descritte le modalità di trovare un posto di lavoro attraverso la rete EURES e di avviare un’attività imprenditoriale in Romania. Infine si discuterà anche dei diritti e dei doveri dei cittadini romeni in Italia.
Le persone interessate ad ottenere maggiori informazioni si possono rivolgere direttamente a Mirela Diaconescu, addetto affari sociali e lavori dell’Ambasciata romena a Roma, al numero (0039) 06.80.68.77.77 (interno 121), oppure alla Direzione Management e Mobilità Forza di Lavoro, del MLFPO, al numero 0040-21-312.86.88
fonte:http://www.stranieriinitalia.it/
Prosegue la protesta in Romania dei lavoratori della casa automobilistica Dacia, filiale della francese Renault
10/04 19:27 CET
Uno sciopero giudicato legale da un tribunale di Bucarest e che punta ad aumenti salariali piu' forti, in tutto 57 euro, di quelli finora proposti dalla direzione. "L'ultima offerta, dice questo manifestante, era una presa in giro: non rinunceremo allo sciopero. Non siamo mendicanti: siamo disposti a batterci fino in fondo"
Nel 2007 le vendite della Logan, l'auto low cost prodotta in Romnaia sono state 230 mila con un crescita di oltre il 17% rispetto al 2006 con utili netti di 150 milioni di euro: il salario medio di un dipendente Dacia è di 285 euro al mese
I dipendenti Dacia chiedono un aumento salariale di 148 euro: una proposta respinta dalla direzione che propone si un aumento, ma molto piu' basso cui si aggiunge un premio di produzione in caso di raggiungimento degli obiettivi.
Un successo quella della Logan in costante crescita: nel periodo gennaio-febbraio del 2008 le vendite dell'auto low cost hanno fatto un balzo del 62% rispetto al corrispondente periodo del 2007. Un contesto ottimistico nel quale Renault punta alla produzione a fine anno di circa 350 mila vetture.
fonte: http://www.euronews.net/
Uno sciopero giudicato legale da un tribunale di Bucarest e che punta ad aumenti salariali piu' forti, in tutto 57 euro, di quelli finora proposti dalla direzione. "L'ultima offerta, dice questo manifestante, era una presa in giro: non rinunceremo allo sciopero. Non siamo mendicanti: siamo disposti a batterci fino in fondo"
Nel 2007 le vendite della Logan, l'auto low cost prodotta in Romnaia sono state 230 mila con un crescita di oltre il 17% rispetto al 2006 con utili netti di 150 milioni di euro: il salario medio di un dipendente Dacia è di 285 euro al mese
I dipendenti Dacia chiedono un aumento salariale di 148 euro: una proposta respinta dalla direzione che propone si un aumento, ma molto piu' basso cui si aggiunge un premio di produzione in caso di raggiungimento degli obiettivi.
Un successo quella della Logan in costante crescita: nel periodo gennaio-febbraio del 2008 le vendite dell'auto low cost hanno fatto un balzo del 62% rispetto al corrispondente periodo del 2007. Un contesto ottimistico nel quale Renault punta alla produzione a fine anno di circa 350 mila vetture.
fonte: http://www.euronews.net/
«Lugagnano razzista con i romeni» Il sindaco: un insulto per il paese
Diventa un caso diplomatico l'indagine della Finanza sui camionisti che chiedevano la residenza
Lugagnano - È diventato un caso diplomatico quello dei camionisti romeni che avevano chiesto la residenza a Lugagnano e sui quali ha indagato la guardia di Finanza di Fiorenzuola. Gli avvocati che difendono il datore di lavoro dei camionisti hanno scritto al Consolato romeno, accusando il sindaco e la comunità lugagnanese di razzismo. E sulla scorta di tale giudizio, il Consolato ha chiesto spiegazioni al Comune. L'amministrazione ha risposto con una lettera nella quale ricostruisce la procedura applicata e illustra le ragioni che hanno spinto a respingere la richiesta di residenza. Ma da parte sua il sindaco Aldo Lombardelli non ci sta a vedersi additato come razzista. «È un insulto per il paese», replica categorico.
L'operazione portata a termine poco meno di un mese fa dalla brigata della guardia di finanza di Fiorenzuola aveva coinvolto una cinquantina di autisti rumeni che, secondo gli accertamenti, avrebbero presentato una domanda di residenza con il solo fine di ottenere le carte tachigrafiche necessarie per il loro lavoro. La verifica del Comune di Lugagnano sull'effettiva residenza avrebbe fatto emergere che i camionisti non vivevano nel luogo che avevano indicato. A quel punto, negata la residenza, erano venute meno le carte tachigrafiche ed era scattata l'indagine della Finanza.
Nella lettera al Consolato romeno gli avvocati Angelo Vola e Francesco Tuminello scrivono che il sindaco Lombardelli avrebbe affermato «di non accettare - o meglio di non volere più - cittadini romeni nel proprio comune», interpretando, dicono sempre i legali, un sentimento diffuso in paese. Comportamento del sindaco, indagine della Finanza e diffusione della notizia attraverso i mezzi di informazione, secondo gli avvocati si sarebbero tradotti in una «campagna gravemente diffamatoria contro i cittadini romeni e persone italiane che con gli stessi collaborano in modo legale e proficuo».
Lombardelli controbatte affermando che «le pratiche amministrative si attengono alle disposizioni di legge e si attengono al pieno rispetto di tutte le norme che regolano la materia, senza subire influenze esterne, e tanto meno opinioni personali». Nelle risposta inviata al Consolato spiega poi l'iter seguito. Dal 7 luglio all'8 novembre dello scorso 2007, 32 cittadini romeni avevano fatto richiesta di residenza nel comune di Lugagnano, indicando - in autocertificazione - tutti quanti la stessa abitazione nella frazione di Chiavenna Rocchetta. Successivamente l'ufficio anagrafe, per il tramite del competente ufficio di vigilanza, accertava che «nessuno dei richiedenti aveva fissato la propria dimora a Chiavenna Rocchetta», per cui si vedeva costretto alla revoca della residenza, dandone tempestiva comunicazione a tutti gli interessati con una lettera raccomandata. Accertato che le missive erano andate tutte a buon fine e che nessuno degli interessati aveva fatto opposizione entro il termine dei trenta giorni prescritti, lo stesso ufficio era stato costretto - sempre a norma di legge - a revocare la concessione della residenza.
La comunicazione che il sindaco Lombardelli ha inviato a Roma, oltre ad essere accompagnata dall'elenco dei 32 autotrasportatori che avevano chiesto ma non ottenuto la residenza lugagnanese, è corredata anche dalla situazione anagrafica degli stranieri residenti in modo legale e che rappresentano poco meno dell'8% (325 persone) della popolazione effettivamente residente: Unione Europea 63 persone (di cui 39 romeni), altri paesi europei 138, Africa 96, America 20, Asia 8.
Franco Lombardi
fonte http://www.liberta.it/
Lugagnano - È diventato un caso diplomatico quello dei camionisti romeni che avevano chiesto la residenza a Lugagnano e sui quali ha indagato la guardia di Finanza di Fiorenzuola. Gli avvocati che difendono il datore di lavoro dei camionisti hanno scritto al Consolato romeno, accusando il sindaco e la comunità lugagnanese di razzismo. E sulla scorta di tale giudizio, il Consolato ha chiesto spiegazioni al Comune. L'amministrazione ha risposto con una lettera nella quale ricostruisce la procedura applicata e illustra le ragioni che hanno spinto a respingere la richiesta di residenza. Ma da parte sua il sindaco Aldo Lombardelli non ci sta a vedersi additato come razzista. «È un insulto per il paese», replica categorico.
L'operazione portata a termine poco meno di un mese fa dalla brigata della guardia di finanza di Fiorenzuola aveva coinvolto una cinquantina di autisti rumeni che, secondo gli accertamenti, avrebbero presentato una domanda di residenza con il solo fine di ottenere le carte tachigrafiche necessarie per il loro lavoro. La verifica del Comune di Lugagnano sull'effettiva residenza avrebbe fatto emergere che i camionisti non vivevano nel luogo che avevano indicato. A quel punto, negata la residenza, erano venute meno le carte tachigrafiche ed era scattata l'indagine della Finanza.
Nella lettera al Consolato romeno gli avvocati Angelo Vola e Francesco Tuminello scrivono che il sindaco Lombardelli avrebbe affermato «di non accettare - o meglio di non volere più - cittadini romeni nel proprio comune», interpretando, dicono sempre i legali, un sentimento diffuso in paese. Comportamento del sindaco, indagine della Finanza e diffusione della notizia attraverso i mezzi di informazione, secondo gli avvocati si sarebbero tradotti in una «campagna gravemente diffamatoria contro i cittadini romeni e persone italiane che con gli stessi collaborano in modo legale e proficuo».
Lombardelli controbatte affermando che «le pratiche amministrative si attengono alle disposizioni di legge e si attengono al pieno rispetto di tutte le norme che regolano la materia, senza subire influenze esterne, e tanto meno opinioni personali». Nelle risposta inviata al Consolato spiega poi l'iter seguito. Dal 7 luglio all'8 novembre dello scorso 2007, 32 cittadini romeni avevano fatto richiesta di residenza nel comune di Lugagnano, indicando - in autocertificazione - tutti quanti la stessa abitazione nella frazione di Chiavenna Rocchetta. Successivamente l'ufficio anagrafe, per il tramite del competente ufficio di vigilanza, accertava che «nessuno dei richiedenti aveva fissato la propria dimora a Chiavenna Rocchetta», per cui si vedeva costretto alla revoca della residenza, dandone tempestiva comunicazione a tutti gli interessati con una lettera raccomandata. Accertato che le missive erano andate tutte a buon fine e che nessuno degli interessati aveva fatto opposizione entro il termine dei trenta giorni prescritti, lo stesso ufficio era stato costretto - sempre a norma di legge - a revocare la concessione della residenza.
La comunicazione che il sindaco Lombardelli ha inviato a Roma, oltre ad essere accompagnata dall'elenco dei 32 autotrasportatori che avevano chiesto ma non ottenuto la residenza lugagnanese, è corredata anche dalla situazione anagrafica degli stranieri residenti in modo legale e che rappresentano poco meno dell'8% (325 persone) della popolazione effettivamente residente: Unione Europea 63 persone (di cui 39 romeni), altri paesi europei 138, Africa 96, America 20, Asia 8.
Franco Lombardi
fonte http://www.liberta.it/
La Romania un anno dopo: ancora molto da fare
Futuro dell’Europa/Integrazione europea - 11-04-2008 - 07:19
Un anno dopo…
É passato oltre un anno dall'ingresso della Romania nell'Unione europea. Alcuni mesi fa, i cittadini rumeni si sono recati alle urne per eleggere i deputati europei alle prime elezioni europee del paese. A febbraio, la Commissione europea ha pubblicato una relazione sui progressi compiuti dalla Romania nella riforma del settore giudiziario e nella lotta contro la corruzione, con conclusioni contrastanti. Due deputati europei parlano del proprio paese e del loro impegno.
Come si sta comportando la Romania? Il 4 febbraio, la Commissione ha fornito la sua valutazione dei progressi compiuti dal paese nella riforma del sistema giudiziario e nella lotta contro la corruzione ad alto livello.
Risultati convincenti cercansi
Benché i meccanismi esistano, la Commissione lamenta la mancanza di "risultati convincenti" nella lotta contro la corruzione ad alto livello e suggerisce che la Romania "intensifichi i propri sforzi per ottenere progressi in questo settore".
È questo il contesto in cui i deputati rumeni eletti direttamente al Parlamento europeo alle elezioni che si sono tenute nel loro paese il 25 novembre 2007 iniziano il loro lavoro. In questo focus si parlerà dei leader delle due principali formazioni politiche rumene al Parlamento europeo, Sorin Frunzăverde, che guida il contingente all'interno del gruppo politico PPE-DE, e Adrian Severin, che guida i deputati del gruppo PSE. Entrambi commentano la relazione della Commissione e parlano del loro paese e del loro ruolo di deputati europei.
fonte http://www.europarl.europa.eu/
Un anno dopo…
É passato oltre un anno dall'ingresso della Romania nell'Unione europea. Alcuni mesi fa, i cittadini rumeni si sono recati alle urne per eleggere i deputati europei alle prime elezioni europee del paese. A febbraio, la Commissione europea ha pubblicato una relazione sui progressi compiuti dalla Romania nella riforma del settore giudiziario e nella lotta contro la corruzione, con conclusioni contrastanti. Due deputati europei parlano del proprio paese e del loro impegno.
Come si sta comportando la Romania? Il 4 febbraio, la Commissione ha fornito la sua valutazione dei progressi compiuti dal paese nella riforma del sistema giudiziario e nella lotta contro la corruzione ad alto livello.
Risultati convincenti cercansi
Benché i meccanismi esistano, la Commissione lamenta la mancanza di "risultati convincenti" nella lotta contro la corruzione ad alto livello e suggerisce che la Romania "intensifichi i propri sforzi per ottenere progressi in questo settore".
È questo il contesto in cui i deputati rumeni eletti direttamente al Parlamento europeo alle elezioni che si sono tenute nel loro paese il 25 novembre 2007 iniziano il loro lavoro. In questo focus si parlerà dei leader delle due principali formazioni politiche rumene al Parlamento europeo, Sorin Frunzăverde, che guida il contingente all'interno del gruppo politico PPE-DE, e Adrian Severin, che guida i deputati del gruppo PSE. Entrambi commentano la relazione della Commissione e parlano del loro paese e del loro ruolo di deputati europei.
fonte http://www.europarl.europa.eu/
Romania: disoccupazione al 6,1 per cento a fine 2007
Il tasso di disoccupazione ILO (calcolato secondo gli standard dell´Organizzazione Internazionale del Lavoro) in Romania nell´ultimo trimestre 2007 è stato pari al 6,1 per cento, un dato simile a quello fatto registrare nel precedente trimestre (6 per cento), ma più basso di quello dello stesso periodo del 2006 (7,2). Lo comunica Nine o´Clock, riportando i dati forniti dall´Istituto Nazionale di Statistica.
La disoccupazione è più alta tra gli uomini (7,2 p.c.) che tra le donne (4,9), e nelle città (7,3 p.c.) rispetto alle campagne (4,6). Per quanto concerne le classi di età, la disoccupazione raggiunge il 18,9 p.c. nella fascia 15-24 anni. Il tasso di occupazione tra la popolazione attiva (15-64 anni) è del 57,9 p.c., a circa 12 punti di distanza dal 70 p.c. che la Strategia di Lisbona richiede di raggiungere entro il 2010.
L´indice è comunque più alto di mezzo punto rispetto allo stesso trimestre del 2006, ma più basso del 2,6 per cento rispetto al trimestre precedente. Per gli uomini il tasso di occupazione è del 64,1 p.c., per le donne del 51,7; nelle città 60,1 p.c., nelle campagne 56,3; tra i giovani 22,7 p.c. Nell´ultimo trimestre del 2007, la popolazione attiva in Romania ammontava a 9,773 milioni di unità, 9,174 dei quali erano occupati e 599.000 disoccupati. Il tasso di attività tra la popolazione in età attive era del 61,8 p.c.
Fonte: Marcello Berlich - by Nine o´Clock
fontehttp://www.portalino.it
La disoccupazione è più alta tra gli uomini (7,2 p.c.) che tra le donne (4,9), e nelle città (7,3 p.c.) rispetto alle campagne (4,6). Per quanto concerne le classi di età, la disoccupazione raggiunge il 18,9 p.c. nella fascia 15-24 anni. Il tasso di occupazione tra la popolazione attiva (15-64 anni) è del 57,9 p.c., a circa 12 punti di distanza dal 70 p.c. che la Strategia di Lisbona richiede di raggiungere entro il 2010.
L´indice è comunque più alto di mezzo punto rispetto allo stesso trimestre del 2006, ma più basso del 2,6 per cento rispetto al trimestre precedente. Per gli uomini il tasso di occupazione è del 64,1 p.c., per le donne del 51,7; nelle città 60,1 p.c., nelle campagne 56,3; tra i giovani 22,7 p.c. Nell´ultimo trimestre del 2007, la popolazione attiva in Romania ammontava a 9,773 milioni di unità, 9,174 dei quali erano occupati e 599.000 disoccupati. Il tasso di attività tra la popolazione in età attive era del 61,8 p.c.
Fonte: Marcello Berlich - by Nine o´Clock
fontehttp://www.portalino.it
Un rumeno su tre sogna la patria
Un sondaggio rivela il desiderio dei migranti della Romania che vivono in Italia di ricostruirsi una vita nel paese d’origine
Roma - 18 gennaio 2008 – Uno su tre dei romeni immigrati in Italia intende tornare definitivamente in patria entro due anni per costruirsi o comprarsi una casa e ristabilirvisi. Il dato emerge da un sondaggio fatto dall’Istituto di ricerca romeno Metro Media – Transilvania e commissionato dall’agenzia di strategia del Governo della Romania.
Lo studio è stato condotto tra novembre e dicembre 2007 su 1.066 persone. Solo il 21 percento di loro ha dichiarato di voler restare definitivamente in Italia. Mentre per il 35% il detto “casa dolce casa” è riferito alla Romania e lì si vedono entro un paio d’anni. Emerge un forte fattore ‘nostalgia’. I migranti romeni "mantengono relazioni strette" con i parenti rimasti nel paese d’origine. Il 51% invia denaro alla famiglia almeno due o tre volte all'anno, mentre il 70% ritorna nella terra natia almeno una volta all'anno.
Ma il desiderio di tornare indietro può essere legato al recente fatto di cronaca a Roma che ha visto morire Giovanna Reggiani, dopo l’aggressione da parte di un cittadino romeno. Secondo lo studio il 63% degli intervistati ritiene che i mass media italiani hanno presentato in modo "tendenzioso e sbagliato" l'accaduto. E il 72% è dell’opinione che l'immagine che gli italiani hanno degli immigrati romeni "si è deteriorata" in seguito a questo il tragico fatto.
C’è poi il fatto che alla spalle della migrazione di molti ci sono state situazioni economiche e lavorative molto gravi che oggi non sussistono più. Lo conferma Floriana Puscasu, general manager dell’agenzia di reclutamento ‘Obiettivo lavoro Romania’, secondo la quale dei mille romeni che negli ultimi tre anni avevano trovato un impiego in Italia grazie alla sua società, il 35% è già rientrato in patria. La manager fa notare inoltre che sono molto aumentate le richieste di lavoro per la Romania, mentre diminuiscono quelle per l’estero.
Secondo il sondaggio il 60 percento del campione prima di emigrare aveva un salario di circa 140 euro al mese, mentre la maggioranza di loro in Italia guadagna mediamente 1.030 euro. Ma c’è un 23 percento che nel Belpaese lavora in nero. Probabilmente sulle scelte future molto comincia a pesare la discriminazione. Sente di esserne vittima il 30% degli intervistati.
Antonia Ilinova
fonte http://www.stranieriinitalia.it
Roma - 18 gennaio 2008 – Uno su tre dei romeni immigrati in Italia intende tornare definitivamente in patria entro due anni per costruirsi o comprarsi una casa e ristabilirvisi. Il dato emerge da un sondaggio fatto dall’Istituto di ricerca romeno Metro Media – Transilvania e commissionato dall’agenzia di strategia del Governo della Romania.
Lo studio è stato condotto tra novembre e dicembre 2007 su 1.066 persone. Solo il 21 percento di loro ha dichiarato di voler restare definitivamente in Italia. Mentre per il 35% il detto “casa dolce casa” è riferito alla Romania e lì si vedono entro un paio d’anni. Emerge un forte fattore ‘nostalgia’. I migranti romeni "mantengono relazioni strette" con i parenti rimasti nel paese d’origine. Il 51% invia denaro alla famiglia almeno due o tre volte all'anno, mentre il 70% ritorna nella terra natia almeno una volta all'anno.
Ma il desiderio di tornare indietro può essere legato al recente fatto di cronaca a Roma che ha visto morire Giovanna Reggiani, dopo l’aggressione da parte di un cittadino romeno. Secondo lo studio il 63% degli intervistati ritiene che i mass media italiani hanno presentato in modo "tendenzioso e sbagliato" l'accaduto. E il 72% è dell’opinione che l'immagine che gli italiani hanno degli immigrati romeni "si è deteriorata" in seguito a questo il tragico fatto.
C’è poi il fatto che alla spalle della migrazione di molti ci sono state situazioni economiche e lavorative molto gravi che oggi non sussistono più. Lo conferma Floriana Puscasu, general manager dell’agenzia di reclutamento ‘Obiettivo lavoro Romania’, secondo la quale dei mille romeni che negli ultimi tre anni avevano trovato un impiego in Italia grazie alla sua società, il 35% è già rientrato in patria. La manager fa notare inoltre che sono molto aumentate le richieste di lavoro per la Romania, mentre diminuiscono quelle per l’estero.
Secondo il sondaggio il 60 percento del campione prima di emigrare aveva un salario di circa 140 euro al mese, mentre la maggioranza di loro in Italia guadagna mediamente 1.030 euro. Ma c’è un 23 percento che nel Belpaese lavora in nero. Probabilmente sulle scelte future molto comincia a pesare la discriminazione. Sente di esserne vittima il 30% degli intervistati.
Antonia Ilinova
fonte http://www.stranieriinitalia.it
Aspetta pullman di ritorno in Romania Derubato dei bagagli da connazionali
Si tratta dell'ennesimo furto messo a segno nell'arco di poco tempo ad Ancona, sempre alla fermata dell'autocorriera per la Romania. La Questura ha predisposto un volantino per mettere in guardia da episodi analoghi.
Ancona, 9 aprile 2008 - Stava aspettano di salire sul pullman che lo avrebbe riportato in patria, quando è stato è stato derubato da due uomini, presumibilmente suoi connazionali. E’ accaduto a un romeno nei pressi del capolinea della compagnia di autobus di linea Atlassib. I due ladri gli hanno sottratto l'intero bagaglio.
Sull'episodio stanno indagando la Questura di Ancona. Si tratta dell'ennesimo furto a danno di romeni messo a segno nell'arco di poco tempo ad Ancona, sempre alla fermata dell'autocorriera per la Romania.
Per evitare altri episodi analoghi, la Questura di Ancona ha predisposto un volantino, tradotto anche in lingua romena, che a partire da oggi sarà distribuito presso l'agenzia Atlassib insieme al biglietto, come pure dai poliziotti di quartiere della zona Archi.
fonte:http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net
Ancona, 9 aprile 2008 - Stava aspettano di salire sul pullman che lo avrebbe riportato in patria, quando è stato è stato derubato da due uomini, presumibilmente suoi connazionali. E’ accaduto a un romeno nei pressi del capolinea della compagnia di autobus di linea Atlassib. I due ladri gli hanno sottratto l'intero bagaglio.
Sull'episodio stanno indagando la Questura di Ancona. Si tratta dell'ennesimo furto a danno di romeni messo a segno nell'arco di poco tempo ad Ancona, sempre alla fermata dell'autocorriera per la Romania.
Per evitare altri episodi analoghi, la Questura di Ancona ha predisposto un volantino, tradotto anche in lingua romena, che a partire da oggi sarà distribuito presso l'agenzia Atlassib insieme al biglietto, come pure dai poliziotti di quartiere della zona Archi.
fonte:http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net
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