La Romania
Il più grande pe dei paesi dei Balcani, la Romania è un di un paesaggio di montagna costiera sul Mar Nero.
Essa ha visto numerosi imperi da quello romano, a ottomano, austro-ungarico.
Dopo la seconda guerra mondiale il paese era sotto il regime comunista, anche se la leadership perseguito una politica estera indipendente da quello dell'Unione Sovietica.
La Romania, uno sviluppatore più lento rispetto ad altri paesi ex comunisti dell'Europa orientale, ha compiuto un importante passo dal suo passato quando è stato uno dei sette paesi che aderiranno Nato verso la fine di marzo 2004. La sua posizione strategica e del Mar Nero basi aeree e navali renderla attraente per l'alleanza.
Vi sono stati diversi scambi di complessi territorio nel corso degli anni, non da ultimo, quando la zona precedentemente noto come Bessarabia l'URSS si è recato a seguito di un patto tra Hitler e Stalin. Regione che ora costituisce una gran parte della Repubblica di Moldavia. Rumeno, una lingua romana, è essenzialmente lo stesso che moldavo, anche se quest'ultimo ha subito più da influenza russa.
L'eredità di epoca comunista Nicolae Ceausescu, che era temuto e lodato uguale misura, molto tempo dopo la rivolta che ha portato la sua esecuzione il giorno di Natale 1989.
Ex comunisti dominato la politica fino al 1996, quando un governo centrista è salito al potere. Esso è stato coinvolto nel prolungata faide politiche, che hanno poco o nulla per promuovere la riforma economica. La sinistra ritornato nel 2000, quando Ion Iliescu è stato rieletto presidente.
Mancata sufficiente a portare avanti con le riforme significa che il paese non era sulla lista dei nuovi Stati membri dell'UE, quattro anni più tardi. Tuttavia, nel mese di aprile 2005 Bucarest ha firmato il trattato di adesione UE, spianando la strada per la Romania ad aderire al sindacato nel gennaio 2007.
Essa ha visto numerosi imperi da quello romano, a ottomano, austro-ungarico.
Dopo la seconda guerra mondiale il paese era sotto il regime comunista, anche se la leadership perseguito una politica estera indipendente da quello dell'Unione Sovietica.
La Romania, uno sviluppatore più lento rispetto ad altri paesi ex comunisti dell'Europa orientale, ha compiuto un importante passo dal suo passato quando è stato uno dei sette paesi che aderiranno Nato verso la fine di marzo 2004. La sua posizione strategica e del Mar Nero basi aeree e navali renderla attraente per l'alleanza.
Vi sono stati diversi scambi di complessi territorio nel corso degli anni, non da ultimo, quando la zona precedentemente noto come Bessarabia l'URSS si è recato a seguito di un patto tra Hitler e Stalin. Regione che ora costituisce una gran parte della Repubblica di Moldavia. Rumeno, una lingua romana, è essenzialmente lo stesso che moldavo, anche se quest'ultimo ha subito più da influenza russa.
L'eredità di epoca comunista Nicolae Ceausescu, che era temuto e lodato uguale misura, molto tempo dopo la rivolta che ha portato la sua esecuzione il giorno di Natale 1989.
Ex comunisti dominato la politica fino al 1996, quando un governo centrista è salito al potere. Esso è stato coinvolto nel prolungata faide politiche, che hanno poco o nulla per promuovere la riforma economica. La sinistra ritornato nel 2000, quando Ion Iliescu è stato rieletto presidente.
Mancata sufficiente a portare avanti con le riforme significa che il paese non era sulla lista dei nuovi Stati membri dell'UE, quattro anni più tardi. Tuttavia, nel mese di aprile 2005 Bucarest ha firmato il trattato di adesione UE, spianando la strada per la Romania ad aderire al sindacato nel gennaio 2007.
Il Parroco dei rumeni a Trieste: “Siamo ben integrati”
E’ una comunità piuttosto integrata e che supera ormai le mille unità quella rumena che vive a Trieste. Punto di ritrovo per chi fra di loro è praticante è da tempo padre Eusebiu Negrea, il parroco della comunità rumeno-ortodossa, che “sogna” ora una propria chiesa stabile in città.
Per padre Eusebiu - 34 anni, tre figli, di cui uno nato a Trieste - le misure varate dal Governo “vanno bene e forse dovevano essere fatte anche prima. Ci dispiace tanto per quanto é successo”, ha detto il prelato, interpellato dall’ANSA, precisando che bisogna comunque distinguere i romeni dalle persone di etnia rom. “Questa legge - secondo il parroco - mette ordine fra chi viene per lavoro e si trova in difficoltà per gli altri che vengono per fare altre cose. La comunità di Trieste non ha comunque mai avuto questi problemi e - ha precisato Negrea - penso che non ce ne saranno”. Il parroco ha ricordato poi che “anche fra i tantissimi italiani che un tempo andavano in America per lavorare e fare cose buone ce n’erano alcuni che non andavano per fare del bene. Questo succede ora al popolo romeno, che non è un popolo aggressivo - ha sottolineato - e non lo è mai stato”.
La comunità dei credenti rumeno-ortodossi triestini si trova ogni domenica presso l’ex-tempio anglicano, ma il desiderio di padre Eusebiu “é di poter avere un punto riferimento non solo la domenica”. Per questo è stato chiesto di poter ristrutturare e utilizzare la chiesetta di San Rocco e Sebastiano, in rovina da decenni, che si trova a pochi passi da Piazza Unità d’Italia. (ANSA)
Per padre Eusebiu - 34 anni, tre figli, di cui uno nato a Trieste - le misure varate dal Governo “vanno bene e forse dovevano essere fatte anche prima. Ci dispiace tanto per quanto é successo”, ha detto il prelato, interpellato dall’ANSA, precisando che bisogna comunque distinguere i romeni dalle persone di etnia rom. “Questa legge - secondo il parroco - mette ordine fra chi viene per lavoro e si trova in difficoltà per gli altri che vengono per fare altre cose. La comunità di Trieste non ha comunque mai avuto questi problemi e - ha precisato Negrea - penso che non ce ne saranno”. Il parroco ha ricordato poi che “anche fra i tantissimi italiani che un tempo andavano in America per lavorare e fare cose buone ce n’erano alcuni che non andavano per fare del bene. Questo succede ora al popolo romeno, che non è un popolo aggressivo - ha sottolineato - e non lo è mai stato”.
La comunità dei credenti rumeno-ortodossi triestini si trova ogni domenica presso l’ex-tempio anglicano, ma il desiderio di padre Eusebiu “é di poter avere un punto riferimento non solo la domenica”. Per questo è stato chiesto di poter ristrutturare e utilizzare la chiesetta di San Rocco e Sebastiano, in rovina da decenni, che si trova a pochi passi da Piazza Unità d’Italia. (ANSA)
Romeni e Rom differenza..
Si, ma chi sono i rom?Chi sono i rom? Chi sono i rumeni?
Allora I rom sono una popolazione indoeuropea da non confondersi con i rumeni (gli abitanti della Romania). I rom sono un popolo nomade molto probabilmente di origine indiana (un indizio che sembra confermare ciò è la presenza del cromosoma Y tipo H-M82 presente nel 47,5% dei rom). I rom sono un gruppo etnico che - insieme ai sinti, i camminanti ed altri - vengono nell’insieme definiti zingari. I rom, già dal medioevo arrivarono in Germania, Austria, Boemia, Slovenia ed Italia. Mentre i Sinti sono di origine indiana e pakistana, i rom provengono dalla ex Jugoslavia, dalla Romania, dall’Albania, dalla Bosnia, dalla Macedonia, dall’Algeria (cfr. Un popolo sconosciuto: gli zingari).
I rumeni o romeni, sono invece gli abitanti della Romania. I rumeni sono quasi 22 milioni. Il 2,5% di questi sono rom.
E la Romania?La Romania è un paese che ha subito per 24 anni (dal 1965 al 1989, quando ci fu la rivolta) la dittatura di Ceausescu. Oggi la Romania è un paese democratico. Il 1 gennaio 2007 la Romania diventa paese membro della Comunità Europea. Dopo il collasso del Blocco Sovietico (1989-1991) la situazione economica della Romania era disastrosa, al punto che fu costretta a chiedere un prestito al Fondo Monetario Internazionale di 547 milioni di dollari. Nel novembre 2005, lo stipendio netto mensile era circa di 320 euro. In Romania il tasso di disoccupazione è progressivamente sceso dall’ 8,3% del 2003 al 6,10% del 2007. C’è da aggiungere che gli industriali italiani approfittano di questa situazione. Aziende come Armani, Dolce & Gabbana, Benetton, Geox sfruttano il lavoro dei rom in Romania, pagando salari da 70-80 euro (secondo un comunicato stampa del Ministero dello Sviluppo Economico, sono più di 22.000 le aziende italiane in Romania). Per capire cosa si compra con quello stipendio, basta cercare in Rete i prezzi degli affitti delle case in Romania (30 mq, pianterreno, 400 euro). Lo stipendio medio di un’infermiera, in Romania si aggira sui 100 euro. Fuori della Romania, un’infermiera può guadagnare 600 euro, 1000 euro e anche di più. Dittatura prima, crisi economica oggi e si capisce subito perché c’è gente che cerca una vita migliore in Italia. Perché vengono in Italia?Del resto ciò è confermato dai dati estratti dal dossier della Caritas: il 56,5% degli immigrati regolari, è in Italia per motivi di lavoro. Certo, ci sono anche coloro che entrano in Italia per delinquere.
In Romania le pene sono severe, in Italia, non c’è la certezza della pena. In Italia, non si sa neanche quanti siano esattamente i rom presenti. In Italia, i minori commettono reati in quanto non possono essere puniti. Basta vedere la piaga dei borseggi all’interno delle metropolitane. Ma non tutti sono dei criminali.
Allora I rom sono una popolazione indoeuropea da non confondersi con i rumeni (gli abitanti della Romania). I rom sono un popolo nomade molto probabilmente di origine indiana (un indizio che sembra confermare ciò è la presenza del cromosoma Y tipo H-M82 presente nel 47,5% dei rom). I rom sono un gruppo etnico che - insieme ai sinti, i camminanti ed altri - vengono nell’insieme definiti zingari. I rom, già dal medioevo arrivarono in Germania, Austria, Boemia, Slovenia ed Italia. Mentre i Sinti sono di origine indiana e pakistana, i rom provengono dalla ex Jugoslavia, dalla Romania, dall’Albania, dalla Bosnia, dalla Macedonia, dall’Algeria (cfr. Un popolo sconosciuto: gli zingari).
I rumeni o romeni, sono invece gli abitanti della Romania. I rumeni sono quasi 22 milioni. Il 2,5% di questi sono rom.
E la Romania?La Romania è un paese che ha subito per 24 anni (dal 1965 al 1989, quando ci fu la rivolta) la dittatura di Ceausescu. Oggi la Romania è un paese democratico. Il 1 gennaio 2007 la Romania diventa paese membro della Comunità Europea. Dopo il collasso del Blocco Sovietico (1989-1991) la situazione economica della Romania era disastrosa, al punto che fu costretta a chiedere un prestito al Fondo Monetario Internazionale di 547 milioni di dollari. Nel novembre 2005, lo stipendio netto mensile era circa di 320 euro. In Romania il tasso di disoccupazione è progressivamente sceso dall’ 8,3% del 2003 al 6,10% del 2007. C’è da aggiungere che gli industriali italiani approfittano di questa situazione. Aziende come Armani, Dolce & Gabbana, Benetton, Geox sfruttano il lavoro dei rom in Romania, pagando salari da 70-80 euro (secondo un comunicato stampa del Ministero dello Sviluppo Economico, sono più di 22.000 le aziende italiane in Romania). Per capire cosa si compra con quello stipendio, basta cercare in Rete i prezzi degli affitti delle case in Romania (30 mq, pianterreno, 400 euro). Lo stipendio medio di un’infermiera, in Romania si aggira sui 100 euro. Fuori della Romania, un’infermiera può guadagnare 600 euro, 1000 euro e anche di più. Dittatura prima, crisi economica oggi e si capisce subito perché c’è gente che cerca una vita migliore in Italia. Perché vengono in Italia?Del resto ciò è confermato dai dati estratti dal dossier della Caritas: il 56,5% degli immigrati regolari, è in Italia per motivi di lavoro. Certo, ci sono anche coloro che entrano in Italia per delinquere.
In Romania le pene sono severe, in Italia, non c’è la certezza della pena. In Italia, non si sa neanche quanti siano esattamente i rom presenti. In Italia, i minori commettono reati in quanto non possono essere puniti. Basta vedere la piaga dei borseggi all’interno delle metropolitane. Ma non tutti sono dei criminali.
Associazioni romene in Italia
Associazione dei Romeni in Italia
ROMA
(Presidente: Sig. Eugen TERTELEAC)
Sede: Via del Fringuello, 50A – 00169 ROMA
Tel. 06.2326.02.16
Fax 06.26.31.62
Email: asociatiaromit@yahoo.com
MILANO
Presidente: Prof.ssa Marioara CARLAN
Tel: 3837.34.35 / Cell:3488.988.212
Email: marioara_vesta@hotmail.com
ROMA
(Presidente: Sig. Eugen TERTELEAC)
Sede: Via del Fringuello, 50A – 00169 ROMA
Tel. 06.2326.02.16
Fax 06.26.31.62
Email: asociatiaromit@yahoo.com
MILANO
Presidente: Prof.ssa Marioara CARLAN
Tel: 3837.34.35 / Cell:3488.988.212
Email: marioara_vesta@hotmail.com
Soggiorno nel territorio dello Stato
Art. 2. (L)Soggiorno nel territorio dello Stato
1. I cittadini di cui all'articolo 1 hanno diritto a stabilirsi o a soggiornare nel territorio della Repubblica secondo le disposizioni di cui all'articolo 3.
2. Per i soggiorni di durata superiore a tre mesi, i cittadini di cui all'articolo 1 sono tenuti a richiedere la carta di soggiorno di cui all'articolo 5.
3. Fatte salve le disposizioni di leggi speciali conformi alla normativa comunitaria, per i soggiorni di durata non superiore a tre mesi, i cittadini di cui all'articolo 1 sono tenuti unicamente agli altri eventuali adempimenti richiesti ai cittadini italiani per l'esercizio di particolari attivita'.
1. I cittadini di cui all'articolo 1 hanno diritto a stabilirsi o a soggiornare nel territorio della Repubblica secondo le disposizioni di cui all'articolo 3.
2. Per i soggiorni di durata superiore a tre mesi, i cittadini di cui all'articolo 1 sono tenuti a richiedere la carta di soggiorno di cui all'articolo 5.
3. Fatte salve le disposizioni di leggi speciali conformi alla normativa comunitaria, per i soggiorni di durata non superiore a tre mesi, i cittadini di cui all'articolo 1 sono tenuti unicamente agli altri eventuali adempimenti richiesti ai cittadini italiani per l'esercizio di particolari attivita'.
Ingresso nel territorio dello Stato italiano
I cittadini di uno Stato membro dell'Unione europea hanno libero ingresso nel territorio della Repubblica, fatte salve le limitazioni derivanti dalle disposizioni in materia penale e da quelle a tutela dell'ordine pubblico, della sicurezza interna e della sanita' pubblica in vigore per l'Italia, conformemente ai Trattati, alle Convenzioni e agli Accordi fra Stati membri dell'Unione europea e alle relative disposizioni di attuazione.
Iscriviti a:
Post (Atom)