La biblioteca è stata fondata con l’obiettivo di conservare l’identità culturale e linguistica dei romeni residenti nella Regione Lombardia e mette a disposizione dei lettori diverse categorie di libri: letteratura, storia, poesia, geografia, letteratura universale, album, dizionari, letteratura per i bambini ecc.
Per il pubblico italiano la biblioteca offre dizionari, libri per imparare la lingua romena, la grammatica romena, degli album ed altro.
La biblioteca ha anche una videoteca con cd, dvd, cassette di musica romena, musica classica, film, documentari artistici, racconti per i bambini in lingua romena. Saranno inoltre a disposizione col tempo, una vera e propria videoteca di balletto e relativi testi al fine di approfondire la cultura tersicorea.
Nel programma della biblioteca un’ attenzione particolare sarà data alla creazione di una rete di comunicazione e partnership culturali con le associazioni romene e la comunità dei romeni in Italia. In modo specifico, la biblioteca fornirà materiali didattici agli italiani che intendono imparare il romeno e conoscere la cultura romena ed agli studenti romeni delle università italiane che necessitano materiale informativo utile per preparare le tesi o altre ricerche.
La biblioteca, oltre ad essere un luogo per il prestito dei libri, vuole diventare anche un centro d’informazione comunitaria e multi culturale, uno spazio culturale nato con il proposito di facilitare gli scambi interculturali italo-romeni.
Per costituire la biblioteca romena il Centro Culturale Italo-Romeno ha avuto il supporto della Biblioteca Nazionale di Bucarest, della Biblioteca provinciale di Brasov, dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, dell’Accademia di Romania a Roma, dell’Istituto di Ricerca Umanistica di Venezia, della Fondazione Nazionale Romeni all’Estero e della ditta Smith & Smith attraverso il Centro Culturale “La Strada” di Roma.
Orario di apertura: martedi (10.00 – 14.15) e giovedi (17.00 – 19.00)
Responsabile biblioteca: Violeta Popescu
Responsabile Videoteca di Danza, Sabrina Arpini
Tel. +39 0236577764 / Fax. +39 0289402234 / Cell. +39 3407638880
www.culturaromena.it; info
culturaromena@gmail.com
fonte : http://www.culturaromena.it/Home/tabid/36/articleType/ArticleView/articleId/374/Apre-una-biblioteca-romena-a-Milano.aspx
Hacker romeni contro Le Monde
22-04-2010
Romania - Dopo avere, nei giorni scorsi, colpito il Daily Telegraph, questa volta nel mirino degli hacker romeni è finito Le Monde. L'attacco dei pirati informatici è di carattere politico. I giornali europei, infatti, sono colpevoli di avere trasmesso un'immagine falsata e ingannevole del popolo romeno. La falsità sta nell'aver associato i romeni tout court ai Rom. La brigata "Sicurezza Nazionale Romena" (questo è il nome che si sono dati gli hacker) ci tiene a precisare, entrando nei siti dei giornali nemici, che "gli zingari non sono romeni. I romeni non chiedono l'elemosina per strada". E richiamano anche il "comune sangue latino" che lega il popolo romeno a quelli dell'Europa occidentale, o buona parte di essa. Ecco allora che un'azione di pirateria informatica diventa preciso atto politico di sfondo razzistico. Ed emerge qui un tema fondamentale, quello della banalizzazione del razzismo che impedisce un confronto serio su problematiche che effettivamente esistono in Europa centro-orientale inerenti alla minoranza Rom...
fonte http://www.net1news.org/hacker-romeni-contro-le-monde.html
Romania - Dopo avere, nei giorni scorsi, colpito il Daily Telegraph, questa volta nel mirino degli hacker romeni è finito Le Monde. L'attacco dei pirati informatici è di carattere politico. I giornali europei, infatti, sono colpevoli di avere trasmesso un'immagine falsata e ingannevole del popolo romeno. La falsità sta nell'aver associato i romeni tout court ai Rom. La brigata "Sicurezza Nazionale Romena" (questo è il nome che si sono dati gli hacker) ci tiene a precisare, entrando nei siti dei giornali nemici, che "gli zingari non sono romeni. I romeni non chiedono l'elemosina per strada". E richiamano anche il "comune sangue latino" che lega il popolo romeno a quelli dell'Europa occidentale, o buona parte di essa. Ecco allora che un'azione di pirateria informatica diventa preciso atto politico di sfondo razzistico. Ed emerge qui un tema fondamentale, quello della banalizzazione del razzismo che impedisce un confronto serio su problematiche che effettivamente esistono in Europa centro-orientale inerenti alla minoranza Rom...
fonte http://www.net1news.org/hacker-romeni-contro-le-monde.html
Uccise due romeni e nascose cadaveri in una tinozza Arrestato a Bergamo
Uccise due romeni e nascose cadaveri in una tinozza Arrestato a Bergamo
Nell'agosto del 2006 l'uomo aiutò il cognato ad uccidere, a colpi di fucile, due giovani operai della sua azienda agricola di Scanzarosciate. Scoperto, dovrà scontare 21anni di reclusione
Bergamo, 23 aprile 2010 - Arrestato a Bergamo l’autore di un efferato duplice omicidio. I carabinieri del Comando provinciale di Bergamo hanno catturato A. A., un 61enne responsabile di avere aiutato il cognato G. P., un coltivatore 60enne di Scanzorosciate, nell’omicidio di due giovani rumeni di 31 e 29 anni, occultando poi i cadaveri all’interno di una tinozza.
Il duplice delitto avvenne davanti all’abitazione dei due assassini la sera del 3 agosto 2006, quando due operai romeni, lavoratori in nero, recatisi dall’uomo nel tentativo di ricevere il pagamento delle loro prestazioni, furono freddati con numerose fucilate. Il 61enne, rintracciato sul posto di lavoro presso una ditta di Curno, è stato condotto nel carcere di Bergamo per espiare una pena di 21 anni di reclusione.
fonte : http://ilgiorno.ilsole24ore.com/cronaca/2010/04/23/322549-uccise_romeni_nascose_cadaveri_tinozza.shtml
Nell'agosto del 2006 l'uomo aiutò il cognato ad uccidere, a colpi di fucile, due giovani operai della sua azienda agricola di Scanzarosciate. Scoperto, dovrà scontare 21anni di reclusione
Bergamo, 23 aprile 2010 - Arrestato a Bergamo l’autore di un efferato duplice omicidio. I carabinieri del Comando provinciale di Bergamo hanno catturato A. A., un 61enne responsabile di avere aiutato il cognato G. P., un coltivatore 60enne di Scanzorosciate, nell’omicidio di due giovani rumeni di 31 e 29 anni, occultando poi i cadaveri all’interno di una tinozza.
Il duplice delitto avvenne davanti all’abitazione dei due assassini la sera del 3 agosto 2006, quando due operai romeni, lavoratori in nero, recatisi dall’uomo nel tentativo di ricevere il pagamento delle loro prestazioni, furono freddati con numerose fucilate. Il 61enne, rintracciato sul posto di lavoro presso una ditta di Curno, è stato condotto nel carcere di Bergamo per espiare una pena di 21 anni di reclusione.
fonte : http://ilgiorno.ilsole24ore.com/cronaca/2010/04/23/322549-uccise_romeni_nascose_cadaveri_tinozza.shtml
Teneva quattro operai romeni come schiavi..
VITERBO
Teneva quattro operai romeni come schiavi
rinviato a giudizio imprenditore agricolo
Secondo l'accusa Francesco Marcucci costringeva i lavoratori a vivere in condizioni disumane
e a lavorare quindici ore al giorno senza stipendio. Il gup ha rigettato la richiesta di scarcerazione
Riduzione in schiavitù di quattro persone. Con questa accusa un imprenditore agricolo viterbese di 42 anni, Francesco Marcucci, in carcere da cinque mesi, è stato rinviato a giudizio dal gup del tribunale di Roma. Secondo l'accusa avrebbe costretto quattro immigrati romeni a lavorare in nero nella sua azienda agricola di Ischia di Castro per 15 ore al giorno e senza stipendio.
I quattro operai, inoltre, sarebbero stati costretti a vivere in condizioni disumane all'interno di ambienti privi di servizi igienici, acqua, luce e a dormire su materassi distesi per terra. Anche i pasti sarebbero stati al di sotto delle necessità e in cattivo stato di conservazione. La prima udienza del processo è stata fissata per il 6 luglio. Il gup ha rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati dell'imprenditore.
Marcucci fu arrestato il 5 novembre del 2009 dai carabinieri della Compagnia di Tuscania che compirono un blitz nella sua azienda agricola e liberarono i quattro lavoratori. Dalle indagini emerse che l'imprenditore li aveva fatti arrivare dalla Romania con la promessa che li avrebbe assunti come pastori e avrebbe garantito loro uno stipendio regolare oltre a vitto e alloggio. Ma in otto mesi non avrebbe versato alcun compenso e li avrebbe segregati nella sua azienda.
Il processo si svolgerà a Roma in quanto per il reato di riduzione in schiavitù è competente la Direzione distrettuale antimafia di Roma. Nel 2008, mentre era alla guida di una trebbiatrice, l'imprenditore fu colpito al volto da un colpo di fucile sparato da una persona rimasta ignota.
(23 aprile 2010)
fonte http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/04/23/news/viterbo_romeni_schiavitu-3566453/
Teneva quattro operai romeni come schiavi
rinviato a giudizio imprenditore agricolo
Secondo l'accusa Francesco Marcucci costringeva i lavoratori a vivere in condizioni disumane
e a lavorare quindici ore al giorno senza stipendio. Il gup ha rigettato la richiesta di scarcerazione
Riduzione in schiavitù di quattro persone. Con questa accusa un imprenditore agricolo viterbese di 42 anni, Francesco Marcucci, in carcere da cinque mesi, è stato rinviato a giudizio dal gup del tribunale di Roma. Secondo l'accusa avrebbe costretto quattro immigrati romeni a lavorare in nero nella sua azienda agricola di Ischia di Castro per 15 ore al giorno e senza stipendio.
I quattro operai, inoltre, sarebbero stati costretti a vivere in condizioni disumane all'interno di ambienti privi di servizi igienici, acqua, luce e a dormire su materassi distesi per terra. Anche i pasti sarebbero stati al di sotto delle necessità e in cattivo stato di conservazione. La prima udienza del processo è stata fissata per il 6 luglio. Il gup ha rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati dell'imprenditore.
Marcucci fu arrestato il 5 novembre del 2009 dai carabinieri della Compagnia di Tuscania che compirono un blitz nella sua azienda agricola e liberarono i quattro lavoratori. Dalle indagini emerse che l'imprenditore li aveva fatti arrivare dalla Romania con la promessa che li avrebbe assunti come pastori e avrebbe garantito loro uno stipendio regolare oltre a vitto e alloggio. Ma in otto mesi non avrebbe versato alcun compenso e li avrebbe segregati nella sua azienda.
Il processo si svolgerà a Roma in quanto per il reato di riduzione in schiavitù è competente la Direzione distrettuale antimafia di Roma. Nel 2008, mentre era alla guida di una trebbiatrice, l'imprenditore fu colpito al volto da un colpo di fucile sparato da una persona rimasta ignota.
(23 aprile 2010)
fonte http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/04/23/news/viterbo_romeni_schiavitu-3566453/
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