Victor, studente rumeno che ama Superga e odia i pantaloni bassi


«Hanno rubato un cinese».

Victor Pomponiu lo dice con tutta calma, sorseggiando un aperitivo. Noi restiamo attoniti. «Ma come sarebbe hanno rubato un cinese?!» «Sì, un mio amico. Ah, ma tanto dirlo alla polizia non serve a niente». Cala il silenzio. Vengono in mente scene da Gomorra, con il container che si rovescia al porto di Napoli lasciando cadere i corpi di decine di cinesi congelati pronti ad essere sostituiti. Poi, l’illuminazione. Forse non l’hanno rubato, l’hanno derubato. E infatti mentre noi meditavamo su sordide storie di traffico umano,Victor continuava imperterrito la filippica sulla microcriminalità impunita, sugli immigrati che non rispettano le regole e la polizia che non riesce a intervenire. «Certo che poi la gente diventa razzista. Qui non c’è ordine, gli immigrati devono comportarsi bene perché sono ospiti, non sono a casa loro. Un immigrato che non rispetta la legge è più grave di un italiano che fa la stessa cosa». Se continua così lo arruolano guerriero padano. Victor, ventisette anni, di Bucarest, è in Italia dal 2007 e sta facendo il dottorato di informatica a Torino. L’abbiamo intervistato perché la sua storia è molto diversa da quelle che raccontano giornali e tg, ma in fondo è la stessa dei tanti romeni che sono in Italia e non fanno notizia perché non hanno tempo di rubare cinesi, visto che fanno ricerca per le nostre università, lavorano, aprono piccole imprese. E ancora si sentono chiamare extracomunitari. La Romania è entrata nell’Unione Europea nel 2007. La Norvegia no. A qualcuno salterebbe mai in mente di dare dell’extracomunitario a un vichingone di Oslo? Ne parliamo con Victor, che tra stuzzichini e drammatici racconti a microfono spento dei suoi “poveri piccoli cincilla” accidentalmente “morti sfisiati” sul balcone di casa a Bucarest ci racconta Torino e la Romania.

Ci racconti la prima volta che sei stato qui?
La prima volta avevo 17 anni, ero in vacanza a Roma con i miei genitori. Poi ci sono tornato nel 2007 con il progetto Leonardo, ed eravamo in cinque. Ognuno di noi ha preso strade diverse, alcuni hanno scelto di usare quei tre mesi per divertirsi e altri per lavorare e imparare. Io ho scelto di lavorare, così mi hanno richiamato per un secondo progetto, il WWS, che è durato un anno. Terminato quello ho cominciato il dottorato di informatica.

Com’è vivere a Torino?
Ti devo dire la verità, a parte le persone dell’ufficio in dipartimento e i coinquilini non ho avuto molti contatti. C’è sicuramente tanta differenza a seconda del livello culturale, dell’educazione. Se questa è alta non ci sono mai problemi, ma altrimenti capita di fare brutte esperienze: ci sono persone che non conoscono il valore di una firma su un contratto. Oppure sono diffidenti perché sei straniero, è difficile legare. All’università è diverso, va molto meglio… certo, ogni tanto capita che qualcuno non si alzi bene, ma insomma… è lo stress del lavoro.

Come ci vedono in Romania? Siamo un po’ pizza-pasta e mandolino o ci sono altri stereotipi?
Il mio professore mi diceva sempre “gli italiani sono bravi”. Però tante persone ripetevano “gli italiani non fanno nulla, non capiscono niente, come hanno fatto a entrare nell’Unione europea?!” E quando sono venuto qui invece ho trovato che le persone sono molto in gamba. Per lo stereotipo dipende… si dice che alcuni sono mafiosi, in generale che siete maccheronari. E sulle italiane… (non sa più da che parte guardare…)

Spara!
Emh… Si dice che di italiane belle ce ne siano… un po’ pochine. Magari è anche perché qui ci sono molte ragazze romene che vanno in tv e fanno storia e quindi in Romania si parla più di loro...

Qual è la cosa per cui hai dovuto faticare di più da quando sei qua?
La lingua, senz’altro è stata la barriera più difficile. All’inizio io parlavo solo inglese e fuori dall’ambito universitario non riuscivo a farmi capire. Ho frequentato dei corsi gratuiti del WWS che mi sono stati molto utili. Il fatto di lavorare in un ufficio, dove ero costretto a parlare tutti i giorni, e di vivere assieme a italiani ha fatto il resto.

Qual è l’angolo più bello di Torino per te?
Superga. Ci sono stato un sacco di volte, ci ho portato i miei, e anche il cinese di cui parlavo prima. Mi piace la vista che c’è lassù, la sensazione di potenza che dà il fatto di stare così in alto.

Cosa manca in questa città?
Il rispetto delle regole. Quando ero ancora a Bucarest credevo che qui fosse molto meglio, ma invece… e questo lo scopri solo quando vivi davvero qui, perché se ci passi attraverso da turista non te ne accorgi.

Si parla molto di xenofobia ultimamente. Da quando sei in Italia hai notato un aumento di razzismo?
Molti italiani sono razzisti, ma bisogna andare alla sorgente del fenomeno: un soggetto diventa razzista quando sente in continuazione di violenze, delinquenza e crimini fatti da stranieri. I miei mi hanno sempre detto di essere molto serio, di rispettare le regole e fare come mi veniva detto.

Alina Harja, corrispondente dall’Italia per Realitatea TV, denuncia spesso la disparità di trattamento riservata agli immigrati dai nostri tg. Secondo te non è così?
Ma questo è quello che fa la televisione romena in Romania, la BBC in Inghilterra, tutte le televisioni del mondo. Capita così ovunque. E’ difficile distinguere tra chi si comporta bene e chi si comporta male quando ormai si è classificato un gruppo come cattivo.

Una cosa che ti piace dei torinesi e una che ti fa arrabbiare?
Sono intelligenti e affidabili. Puoi contare su di loro. Il lato negativo invece è che sono chiusi e un po’ freddi; alcuni tendono a inserirti in una categoria senza fare distinzioni, a classificarti subito.

C’è una moda buffa, qualche nostra abitudine che ti fa ridere e che in Romania non si vede?
(ride tantissimo) I ragazzi con i pantaloni bassi e le mutande fuori! Mi fanno morire… e il fatto che le ragazze utilizzino le scarpe che da noi si mettono solo per andare a correre… noi le compriamo in Romania a due o tre euro, e qui costano tantissimo e vanno di moda. Ma le ragazze romene non se le metterebbero mai per uscire, usano solo scarpe col tacco!

Parliamo di cucina. Secondo te noi italiani ce la tiriamo troppo?
No, no. La gastronomia più buona è italiana. I piatti migliori sono la pizza margherita e la pasta alla puttanesca. Ma ci sono troppe cose, non puoi sceglierne una sola… anche il tiramisù!

Cos’è che dobbiamo assolutamente provare della cucina romena?
Gli involtini di riso e carne avvolti nelle foglie di vita, “sarmale in foi de vita” si chiamano in romeno. E poi la “mamaliga”, un piatto a base di grano che si mangia con il formaggio o lo yogurt.

Tu sai cucinare?
No.

Non mi dire che vai avanti a surgelati?
Surgelati?! Nooo, i surgelati sono chimici! (si prende la testa tra le mani) Mangio tantissimo tonno, che è sano. Niente surgelati!

Calma, calma! Cambiamo argomento, cos’è cambiato realmente dall’ingresso della Romania nell’Unione Europea, due anni e mezzo fa?
All’inizio non erano in molti a entrare negli altri paesi dell’Europa. Si aveva paura che a un certo punto mettessero un filtro, un blocco. Però i cambiamenti erano in atto già da un po’, si stava trasformando il nostro stile di vita. Abbiamo cercato di cambiare molto. In alcuni casi la sporcizia è stata messa sotto il tappeto invece di eliminarla, ma in molti settori le riforme sono state effettive.

C’era qualcuno contrario all’ingresso nell’UE?
C’era un partito estremista, nazionalista, il Partito della Grande Romania di Tudor, che si opponeva. Voleva le frontiere chiuse per evitare la fuga dei cervelli.

In un’intervista Bobby Paunescu, il regista romeno di “Francesca” – per il momento escluso dalla programmazione nelle sale a causa degli insulti rivolti ad Alessandra Mussolini e Flavio Tosi – dice: «Molti dei ragazzi che partono in cerca di fortuna in Italia, non sanno nemmeno perché lo fanno. La Romania ha più o meno gli stessi problemi dell’Italia». E’ così secondo te?
Sì, è così. Ci sono tanti problemi comuni tra Italia e Romania. Ormai i giovani in Romania dovrebbero saperlo, però ci provano lo stesso, con la speranza di essere quelli che invece ce la fanno comunque. Fra i miei amici molti sono andati a lavorare in Francia, e dicono che è molto diverso, è meglio. Però lasciami aggiungere una cosa: c’è un grosso problema di traffico di prostituzione, dietro al quale c’è spesso la mafia. Soprattutto nei paesini più poveri della Romania, ma anche dell’Albania, le ragazze vengono convinte a seguire gli sfruttatori in Italia.

Ma come è possibile che ancora non sappiano la verità?
Perché c’è una lunga fila di persone che non fanno il proprio dovere, che non rispettano le regole; dal poliziotto sul confine che lascia passare e fa finta di non vedere, fino ai centri di raccolta nel Nord Italia. In Romania ho visto solo degli spot in tv, ma dovrebbero andare nei paesi più poveri a fare informazione, dove ci sono famiglie con otto o dieci figli, e i genitori non riescono a guadagnare abbastanza, così sperano nelle loro figlie che vanno in giro per il mondo a guadagnare. Sono casi molto complicati.

In generale le donne in Romania come stanno?
Direi che il femminismo è molto sviluppato. Adesso tutte le donne vogliono guidare…

Ma pensa!
C’è stato anche uno scandalo per le patenti, rilasciate in cambio di favori sessuali. Una volta le donne non potevano guidare, perché si diceva che le donne al volante creavano intoppi nel traffico…

Ah, ma questo lo dicono anche fuori dalla Romania, è tutto normale. Ma ci sono donne in parlamento, nelle posizioni di potere?
Sì, che ci sono, da un po’ è cominciato questo trend di mettere le donne in posti importanti.

Questo trend?!?! Lo dici come fosse un malcostume nazionale!
(ride) No, però davvero, in alcuni casi è veramente un trend e sono state messe delle donne in posizioni importanti senza che avessero fatto molto. Recentemente c’è stato uno scandalo perché dei politici donna hanno speso cinquantamila euro per fare un concerto. Un’altra parlamentare è stata cacciata perché l’hanno beccata in macchina con l’amante giovane.

Scusa, e perché l’hanno cacciata?
Ma perché lei era sposata, predicava sempre i valori della morale tradizionalista!

Dimmi la verità, ma se fosse stato un uomo beccato con l’amante l’avrebbero cacciato lo stesso?
Ma certo!

Parliamo ancora di diritti… anche in Italia la situazione è tutt’altro che buona, però vorrei chiederti come commenti l’atteggiamento verso gli omosessuali nel tuo paese. Le immagini della contro-manifestazione al Gay Pride di Bucarest sono abbastanza preoccupanti. Oltretutto da sondaggi risulterebbe che il 68% della popolazione dichiara di giudicare l’omosessualità una cosa negativa, e addirittura il 36% qualcosa da sanzionare…
Sì, è vero. Io credo che queste persone siano libere di fare come credono, ma non devono cercare di raccogliere altri che li seguano sulla stessa strada.

Non è che gli omosessuali cerchino di fare proselitismo… viene anche un po’ difficile.
Sì, però se il fenomeno comincia ad essere mediatizzato, e i bambini di dieci anni li vedono in tv… Io dico solo che le persone giovani rischiano di essere traumatizzate, queste immagini possono lasciare tracce e deviare il comportamento.

Tutta questa diffidenza viene dall’educazione religiosa o dalla dittatura di Ceauşescu?
Chiesa e dittatura andavano mano nella mano.

Ma è vero che ultimamente sta tornando una sorta di culto di Ceauşescu?
Sì, perché il sistema politico che è arrivato dopo non è stato capace dei mantenere vivo il sentimento di cambiamento, a causa di un’altissima corruzione. Gli stessi servizi segreti hanno cambiato nome ma sono rimasti nella sostanza.

Quanto conta la religione in Romania?
Pochissimo. Per molti è solo qualcosa che si ricorda di fare alle feste comandate. Oltretutto si è scoperto che molti religiosi avevano lavorato con i servizi segreti comunisti. Chi andava in chiesa a confessarsi spesso veniva tradito, e i religiosi riportavano tutto alla polizia segreta. Non hanno più credibilità, ormai soltanto qualche anziano li ascolta.

Parliamo del mito di Dracula, che inquieta e affascina sempre. Tu lo senti parte del tuo bagaglio culturale, o è una roba per darkettoni vampiromani di tutta Europa?
(quasi capotta dalla sedia, tanto ride. Il povero Dracula deve essere diventato come Babbo Natale per i lapponi) Ma va là! Nessuno va in Transilvania per Dracula, piuttosto per cacciare i cinghiali! Dan Matei Agaton, il ministro del turismo ha addirittura tentato di creare un Dracula Park investendo un mucchio di soldi ma non se ne è fatto niente, e ancora adesso lo prendono tutti in giro. Quando compare in tv gli mettono i denti da vampiro!

Un uomo e una donna romeni che dovremmo conoscere.
Come uomo scelgo Eugène Ionesco, lo scrittore e drammaturgo. Come donna, Angela Gheorghiu, il soprano.
















E invece un uomo e una donna italiani che ti piacciano tanto?
Come donna, Monica Bellucci. Uomini, direi Eugenio Montale e Cesare Pavese.

Ottime scelte. Però qualcuno di un po’ meno morto?
Fatemi pensare… ancora vivi.. ah, sì, Flavio Briatore!
Dio mi deve delle spiegazioni, scriveva Ionesco. Ecco, magari se poi le ha avute, che ce le facesse avere, cortesemente. Grazie a Victor per la disponibilità e la simpatia. Requiem per i poveri cincilla, il cui dossier abbiamo deciso di tenere segreto per non allarmare le autorità e gli eventuali lettori pelosi.

Elena Donà

fonte : http://www.pagina.to.it/index.php?method=section&action=zoom&id=5301

1 commento:

  1. ciao victor complimenti per la tua carriera in italia, in fondo te lo meriti.. ma ti faccio un appunto .. informati un po meglio per quanto riguarda il mondo gay.Se parliamo tutti i giorni in tv degli zingari pensi che diventiamo tutti zingari?? Se in tv parliamo di ladri o di altri episodi di violenza diventiamo tutti ladri... Lascia stare, gay si nasce e non si diventa.. come tu sei nato coi capelli neri e un altro nasce con i capelli biondi.. e comunque anche se fosse come dici tu.. che male c'e' a diventare gay?? Conosco molti ragazzi rumeni e vivono la loro realta' molto male, ne conosco altri che dicono di essere etero e poi... ti lascio immaginare.
    Piu rispetto per le persone, piu cercare di voler capire e non di rendere il tutto stupido e banale.. ancora ciao e se vuoi ce sempre la mia email per un confronto..pa pa

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