La Romania è sempre più una meta turistica per gli italiani. E non sorprende. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di ricerca e sviluppo turistico della Romania, gli italiani hanno registrato il più alto incremento di viaggiatori in Romania nel 2011 rispetto al 2010, pari al 18,5%, superando così il mercato tedesco, che ha registrato un +12,1%. Nel 2011 la Romania ha registrato un’incremento complessivo del 12,8% nei flussi turistici dall’estero. I principali tre mercati restano Germania, Italia e Francia. Il picco è stato ottenuto nel mese di agosto (+12% rispetto allo stesso mese del 2010). La maggior parte dei viaggiatori dall’estero ha scelto agriturismi (+35,8%), alberghi (+13,1%) e bed&breakfast (+8,5%).
Da turista (ché non sono di quelli che se la tirano dandosi del viaggiatore, ho ancora rispetto per Bruce Chatwin) che ha gironzolato per la Romania e ancora intende gironzolarci, posso dire che la bellezza dei luoghi, dai monasteri ortodossi alle chiese fortificate sassoni, dal medioevo dei ciottoli di Sighisoara ai villaggi della Bucovina, dagli occhi di Sibiu ai silenzi di Horezu, è tale che non mi sorprende il successo romeno tra le destinazioni turistiche italiche. Complice forse il buon numero di romeni in Italia (circa ottocentomila) gli italiani si sono avventurati per le strade di un Paese ricco di storia e cultura, un grande Paese europeo, di cultura latina e slava, dove forsenon sono automobilisti coscienziosi ma certo non sono i ladri, assassini, stupratori che certa politica e certa stampa dipinge. Conoscere l’est è un modo per vincere i pregiudizi. Speriamo dunque che sempre più compatrioti si perdano per i monti Fagaras, o si bevano una buona birra(la Romania ne ha di ottime) in un dehor di Brasov.